Il carro funebre, con dietro la macchina dei familiari, percorre un paesaggio brullo, una strada stretta, tortuosa e tutta in salita fino a Rignano garganico. Sull'auto, oltre ai due fratelli e alla sorella, una ragazzina figlia della sorella e l'autista. Sul carro funebre, due autisti, uno dei quali per quasi tutto il tempo è appisolato. Il rimorso di Falluccio, uno dei due fratelli, è reso attraverso una serie di voci fuori campo in dialetto stretto, mischiate a preghiere, canti funebri e grida, che si intensificano nel finale, quando è ormai sopraggiunto il tramonto.
Il montaggio è veloce e accosta il volto del protagonista a vari dettagli del feretro. Nel tragitto, i due automezzi si fermano a un passaggio a livello, l'autista del carro funebre si ferma a fare pipì, i famigliari (tranne Falluccio) mangiano pane e formaggio e bevono vino, l'autista del carro funebre sveglia il suo compagno per passargli la bottiglia, sul sentiero tortuoso Falluccio si sente male e scende a vomitare sul ciglio della strada.
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